INTERVENTO DEL PRESIDENTE DI A.N.R.L. STEFANO CITRONE
Grazie presidente Panbianchi per l’invito
grazie Presidente Cremonesi per la collettiva promossa da Unioncamere Lazio
Associazione Nautica Regione Lazio
Chi siamo:
Costituita il 2/nov/2012
Per dare voce univoca alle aziende del settore nautico in ambito promozionale ed istituzionale.46 Aziende (57% concessionari, 43% produttori, servizi diretti, accessori ed affini)
Rappresentiamo in termine numerico il 65% delle vendite di natanti nel Lazio
Onorate di far parte di Assonautica Romana
Cosa è successo alle ns. aziende dal 2009 ad oggi:?
Ovviamente non ci siamo esentatati da pagare dazio per la crisi economica mondiale, calo del fatturato, di vendite.
Benché cali importanti, “digeribili per le ns. aziende”.
Il primo danno importante è stato fatto dai controlli in mare (aggressivi, ripetitivi, direi ossessivi)
La vera catastrofe c’è stata dall’ insediamento del governo Monti, alla fine del 2011 e con le prime notizie circolate con i parametri della tassa di stazionamento nel 2012.
Nel Lazio
Mercato domestico
Concessionari di marche primarie ben organizzati fatturavano tra i 3milioni ed i 6milioni di euro nel 2009 nel 2013 fatturano 1 milione con molta fatica.
Spendevano per eventi come questo notevoli risorse.. ben giustificate dai numeri che generava l’ evento
Grazie al sostegno di unioncamere, oggi ne spendiamo il 70% in meno, ma alcune aziende non possono partecipare comunque.
Moltiplicate queste cifre per circa 40 aziende nel Lazio (parlo per le sole aziende associate ANRL) e tirate le somme
Vi incoraggio a pensare :
al solo gettito di iva mancato per lo stato,
A come questo ha influito sull’ occupazione
Alle prospettive che oggi le ns. aziende hanno.
Se parliamo invece di aziende che si occupano prevalentemente di servizi (rimessaggio, posti barca, manutenzione) benché il calo di fatturato sia più basso nell’ ordine del 30-40%, in realtà è solo un calo apparente, il calo è ben maggiore.
Grossi problemi di insolvenza da parte dei clienti (quindi fatture che non verranno mai pagate) ed addirittura “barche abbandonate” nei rimessaggi, quindi barche che hanno un costo notevole per l’azienda che le ospita ma che difficilmente pagheranno il conto.
Per capirci le ns. aziende nel 2009 erano come una barca ormeggiata in un porto, benché risenta della corrente e la marea rimarrà in un posto sicuro (vicino la banchina).
Tra il 2011 ed il 2012 siamo stati sabotati dai ns. stessi custodi le “istituzioni” che invece di prendersi cura di aziende che rappresentavo: eccellenza, occupazione, sano divertimento, contatto con un elemento strategico della ns. Regione, il mare ed il turismo che sviluppa….hanno fatto il contrario
Hanno tagliato le cime, ci hanno spedito al largo, e poi come se non bastasse ci hanno bombardato con controlli fiscali a raffica e con presunzioni e studi di settore che fanno riferimento ad anni molto più floridi..
Le ns. aziende nonostante la persecuzione sono ancora a galla.
La rotta la conosciamo:
domani prende il via il Boat show di Miami
Mercato USA a registrato il +14% in due anni nel mercato della nautica “sociale” o delle piccole imbarcazioni.
Necessario sviluppare il mercato delle piccole e delle medie imbarcazioni nella ns. regione (314 km di coste)
- Dare valore al parco usato giacente con formule convincenti e garanzie chiare per gli acquirenti
- Abbassare i costi di gestione attraverso i porti a secco e gli scivoli che devono essere accessibili a tutti.
- Riscoprire il piacere di passare una giornata in barca (GRANDE O PICCOLA CHE SIA)senza sentirsi vessati e considerati dei delinquenti dalle istituzioni.
- Le istituzioni devono porgere l’orecchio alle ASSOCIAZIONI CHE RAPRESENTANO LE IMPRESE!!