Big Blu 2013: la certezza di una ripresa

La critica situazione di stagnazione del mercato nautico, alla luce del quinto e ultimo giorno del BIg Blu 2013 sembra  evolversi in un rinnovato interesse da parte degli appassionati, invertendo la rotta di quella fase congiunturale che aveva caratterizzato la vigilia  dell’evento.

Intenzioni propositive da parte dei visitatori, anche concretizzatesi con numerosi contratti di vendita sono state molteplici e hanno entusiasmato di nuovo il pubblico sia esperto del settore che non. Ma il quinto e ultimo giorno del Big Blu è coinciso con il primo giorno delle votazioni per il rinnovo del Parlamento Italiano, e quindi con la speranza che il peggio sia passato (e ci auguriamo fortemente che lo sia).

Questa concomitanza ha fatto sì che i visitatori maggiormente interessati  al settore siano stati  più inclini ad appassionarsi di nuovo alla nautica, passione purtroppo soffocata finora da una realtà economica che non ha consentito trasgressioni alle spese necessarie per la sopravvivenza (almeno per una larga fascia di utenti), ma ha così forse riacceso l’entusiasmo da parte del pubblico.

Dai numerosi colloqui informali effettuati dal sottoscritto con gli espositori,  emergono però soprattutto due proposte per il futuro.

La prima è che vi sia, per il Big Blu 2014, una maggiore conoscibilità dell’evento, che sia comunicato al pubblico anche con largo anticipo, conoscibilità realizzabile con una campagna pubblicitaria più estesa, unita ad una più fitta ed adeguata divulgazione mediatica e informatica; l’avvenimento dovrebbe, su parere di moltissimi standisti,  essere preceduto da un input  promozionale e propagandistico che “solletichi” l’appetito della vacanza marina per tutti, anche se programmata in economia, ed alla quale potrebbe seguire, magari in una seconda fase, l’interesse particolare per la nautica ed i suoi connessi.

E’ necessario quindi ricostruire le basi fondamentali affinché si riconcretizzi una solida passione marinaresca prima, sulla quale poi ricostruire, mattone su mattone, quelle proposte propositive che sono state foriere anche in passato di quell’entusiasmo e diquell’amore che l’italiano ha sempre avuto per “l’andar per mare”.

Gli espositori conoscono benissimo il costo della pubblicità ma percepiscono altrettanto bene la necessità che oggi, più che in passato, risulta basilare stimolare l’interesse del pubblico con formule nuove: descrizione di una quotidianità monotona e senza svaghi indotta da una situazione di dubbio e di prudenza forse eccessiva, alla quale è possibile porre fine, o per lo meno inizialmente alternare, con un maggiore interesse per i luoghi meravigliosi che il Paese ci fornisce e su come raggiungerli, anche in barca.

Di indiscusso interesse, per quanto riguarda le imbarcazioni, è stata l’introduzione dell’outlet e dell’usato, offerta che ha finalmente esteso il contenuto del ‘salone-mercato’ conferendogli un significato più ampio anche nell’accezione del termine.

La seconda proposta che ho registrato da parte degli standisti, consiste nell’estensionedel numero dei giorni a disposizione dell’evento: da 5 ad 8, e facendo iniziare l’esposizione di sabato.

Questo perché sarebbe molto utile poter disporre di due sabati e di due domeniche; ciò compenserebbe ampiamente in termini di vendita e quindi di utili, il maggior costo necessario da sostenere per la permanenza in Fiera.

La nuova compagine governativa dovrà essere presente sin da subito al mercato del settore nautico, importante propulsore dell’economia italiana, in quanto collegato direttamente al turismo marino e fluviale sia nazionale che internazionale.

Come ha dichiarato il Presidente di Assonautica Romana, Dott. Cesare Pambianchi, la necessità di ricostruire un tessuto di fiducia, tra Stato e cittadino, è basilare e di primaria importanza.

La stagnazione dei mercati è la migliore alleata di qualsiasi crisi finanziaria.

E noi vogliamo assolutamente uscirne.

Giulio Galassi